La terza giornata di IsReal, Festival di cinema del reale – Sguardi sul Mediterraneo – si è aperta alle ore 11 con la proiezione di Sponde, un film fuori concorso di Irene Dionisio.
Nel pomeriggio, spazio a Terra Franca, una pellicola di Leonor Teles che documenta – sulle rive del fiume Tago, a Villa Franca de Xira vicino a Lisbona – la fine di un ciclo di vita e il cambiamento delle stagioni.
Poi, sempre in concorso, un film molto apprezzato da pubblico e giuria: Le case che eravamo, di Arianna Lodeserto, un documentario sul senso del costruire, e dell’edificare, e dell’abitare. A seguire, CittaGiardino, di Marco Piccarreda, che racconta la vita del centro di assistenza per gli immigrati di un paese dell’entroterra sicialiano ubicato in un edificio fatiscente, schiacciato tra le montagne e le fabbriche, ospitato solo da sei ragazzi tra i 14 e i 18 anni.
Alle 21, un capolavoro firmato Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel: Leviathan. Girata su un peschereccio al largo della costa di Boston, un’opera che si avventura ai limiti del filmabile: la coppia di antropologi-registi descrive il meccanismo stritolante e disumanizzante dell’economia di sfruttamento, partendo dalle teorie di Hobbes e servendosi di una dozzina di telecamere Go-Pro attaccate alle reti o gettate in mare.