Francia, Italia 2019
DCP, colore, 83 min.
v.o. italiano, ucraino sott. in italiano
national premiere
Regia e sceneggiatura/Written and directed by:
Micol Roubini
Fotografia/Cinematography:
Davide Maldi
Montaggio/Editing:
Micol Roubini, Davide Minotti
Suono/Sound:
Stefano Grosso, Marzia Cordò, Giancarlo Rutigliano
Musica/Music:
Freddy Murphy, Chiara Lee
Produzione/Production:
Fabrizio Polpettini (La Bête), Micol Roubini, Davide Maldi (L’Altauro), Marco Alessi (Dugong Film), ViàOccitanie
Contatti/Contacts:
info@slingshotfilms.it
La foto di una vecchia abitazione è tra gli oggetti che la regista ritrova alla morte del nonno. L’istantanea, che risale al 1919, la spinge ad andare alla ricerca dell’origine della propria famiglia, proveniente da un remoto villaggio dell’Ucraina occidentale. Arrivata lì scoprirà che l’area in cui un tempo sorgeva l’edificio è ora una zona militare dalla frontiera invalicabile. Quel limite assume la portata simbolica della memoria collettiva di una terra dilaniata dalle vicissitudini storiche, che solo i giusti e i pazzi non hanno paura di affrontare. Un’indagine profondamente personale, che ha la forza di trasformare in cinema i silenzi di chi preferisce rimuovere il passato e l’ostinazione di chi continua a cercare una forma di verità. Il film diventa l’unico possibile atto compiuto a favore di una presa di consapevolezza condivisa, quando il fantasma della dimora risorge grazie a poche stentate parole nella lingua materna.
A photo of a family home is among the objects that the filmmaker discovers when her grandfather dies. The snapshot, which dates back to 1919, pushes her to investigate the past of her family, coming from a remote village in western Ukraine. Upon her arrival, she discovers that the area where the building once stood is now an inaccessible military zone. A limit that suddenly acquires a symbolic significance for the collective memory of a land torn by historical vicissitudes, which only the just and the insane are not afraid to face. A deeply personal investigation, with the power to give a cinematic stance to the silence of those who prefer to remove the past and the obstinacy of those who continue to seek some truth. When the ghost of the old mansion rises again thanks to a few broken words in the mother tongue, the film becomes the only possible act in favor of a shared awareness.
Micol Roubini (Milano, 1982) si è diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano e in Tecnologie Audio nel dipartimento musica della Scuola Civica di Milano. Dal 2006 lavora come artista, principalmente con video e suono, realizzando installazioni multimediali che sono state esposte in Italia e all’estero. Nel 2017 ha co-fondato l’Altauro, per la produzione di cinema indipendente.
Micol Roubini (Milan 1982) graduated in Painting from the Fine Arts Academy of Milan and in Audio Technology from the music department of the Scuola Civica, Milan. Since 2006 she works as artist, mainly with video, sound and multimedia installations that have been shown in solo and collective exhibitions in Italy and abroad. In 2017 she has co-founded l’Altauro, for the production of independent cinematographic works.