Francia 2018
DCP, colore, 100 min
v.o. francese sott. in italiano
Scritto e diretto da/Written and directed by
Claire Simon
Fotografia/Cinematography
Claire Simon
Montaggio/Editing
Claire Simon, Luc Forveille, Léa Masson
Suono/Sound
Pierre Bompy, Arnaud Marten, Virgile Van Ginneken, Nathalie Vidal
Musica/Music
Stromae
Produzione/Production
Sophie Dulac
Contatti/Contacts
festivals@widehouse.org
Ivry-sur-Seine, periferia di Parigi, liceo Romain Rolland. Anaïs, Catia, Clément, Elia, Lisa, Hugo, Judith, Mélodie, Tessa: sono studenti, adolescenti francesi, alcuni di loro immigrati di prima o seconda generazione. In questo melting-pot che è oggi la società francese e sarà domani quella europea, la regista entra in punta di piedi, offrendo ascolto ai ragazzi che davanti alla sua videocamera si aprono come raramente accade in un film. Conversazioni, confidenze, mezze verità, pianti, un crescendo di emozioni che si condividono con i compagni di classe, esaminando per lo più lo stato delle relazioni famigliari e i rapporti con i genitori. Tra un inizio e a un finale in cui sembrano dominare gli schermi dei computer (o dei cellulari), si delineano problematiche più profonde: separazioni, distanze culturali, la precarietà lavorativa che complica il rapporto tra figli e genitori. Accenni di ballo e corse sfrenate per le scale dell’istituto, e tante conversazioni a levare un coro di esperienze sul sentirsi per la prima volta soli nell’affrontare la vita.
Romain Rolland high school in Ivry-sur-Seine, a Paris suburb. Anaïs, Catia, Clément, Elia, Lisa, Hugo, Judith, Mélodie, Tessa are students, French teenagers, some of them first or second generation migrants. The filmmaker enters cautiously in this melting-pot of today’s French society – which mirrors what Europe will soon become. She listens to the boys and girls as they reveal themselves to the camera in a way that rarely happens in a film. Conversations, confidences, half-truths, tears, a crescendo of emotions that are shared with classmates, mostly focused on family matters and relationships with parents. Between a beginning and an end in which computer screens (or mobile phones) seem to dominate the scene, deeper concerns emerge: separations, cultural distances, work instability that complicates the relationship between students and their parents. Glimpses of dancing, wild climbing of the stairs and conversations compose a chorus of experiences that tell the tale of that particular feeling of being alone in facing life for the first time.
Claire Simon (Londra, 1955) ha cominciato la carriera cinematografica come montatrice e regista. Nel 1990 vince con Les Patients il Prix de patrimoine a Cinéma du Reél e da allora alterna cinema documentario e di finzione. Tra i documentari ricordiamo Récréations (1992), Coûte que coûte (1995) e Mimi (2003). Sinon oui (1997) è il suo esordio nella finzione, seguito da Ça brûle (2006) e Les bureaux de Dieu (2008). Nel 2016 vince il premio Venezia Classics al Miglior documentario con Le Concours.
Claire Simon (London, 1955) began her film career as an editor and director. In 1990 she won the Prix de patrimoine at Cinéma du Reél with Les Patients and since then she alternates documentary and fictional cinema. Among her documentaries are Récréations (1992), Coûte que coûte (1995) and Mimi (2003). Sinon oui (1997) is her fiction debut, followed by Ça brûle (2006) and Les bureaux de Dieu (2008). In 2016 she won the Venice Classics Award for Best Documentary with Le Concours.