IsReal 2018, a Nuoro dal 2 al 6 maggio, si presenta ricco di eventi e di novità. Nove le opere selezionate nella Competizione internazionale: due prime mondiali e sette prime nazionali. Cinque di questi film sono firmati da donne, a cominciare da quello che apre la manifestazione, Ceres, di Janet van den Brand, classe 1989. In concorso anche l’opera prima di una straordinaria esordiente: Terra Franca di Leonor Teles, portoghese del 1992 già vincitrice di un Orso d’Oro per il cortometraggio alla Berlinale dell’anno scorso. E, sempre tra i film in concorso, il durissimo Of Fathers and Sons di Talal Derki, sguardo ravvicinato al terrorismo islamico raccontato attraverso la dedizione radicale di un padre che alleva i propri figli al conflitto fin da bambini.
Tra le novità di quest’anno c’è un progetto rivolto ai giovani: un workshop di antropologia visuale, che avrà luogo nei giorni del festival e permetterà a 35 studenti provenienti da tutta Italia di approfondire le pratiche radicali di due registi d’eccezione, che con la propria opera sfidano senza tregua i limiti del rappresentabile: Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel. La loro presenza a Nuoro non solo testimonia la rilevanza che IsReal sta acquistando a livello nazionale e internazionale, ma porta a compimento un percorso volto a consegnare l’importante eredità del SIEFF verso nuovi traguardi. I due autori presentano a IsReal i propri lavori, realizzati nell’alveo del SEL (Sensory Ethnography Lab) di Harvard, ideale anello di congiunzione tra l’indagine in ambito etnografico svolta nei vent’anni del precedente festival e la perlustrazione delle forme di rappresentazione del reale propria del nuovo.
Il Festival si trasforma anche in laboratorio creativo, aprendo le proprie porte agli studenti delle scuole di cinema documentario su territorio nazionale, dando vita a una due giorni di incontri per addetti ai lavori, intesi come punto di partenza per una condivisione progettuale capace di mettere in relazione IsReal con altri festival dalla natura affine e richiamare su territorio sardo operatori di primo piano sul fronte della produzione documentaria. L’intento è quello di rendere Nuoro crocevia, oltre che di sguardi, anche di idee, pratiche e proposte.
Le dichiarazioni
“È con grande soddisfazione che l’I.S.R.E. si accinge a presentare una terza edizione del Festival ancora più densa e ricca di quella che l’ha preceduta solo sette mesi fa. Il riposizionamento di IsReal – Festival di Cinema del Reale “Sguardi sul Mediterraneo” in primavera, sua sede originaria, ci permette di collocarlo correttamente all’interno del calendario di eventi isolani, in maniera tale da dargli tutto il risalto necessario” dichiara il presidente dell’ISRE Giuseppe Matteo Pirisi. “Molte sono le novità di questa edizione, a porre le basi per il consolidamento di una manifestazione che sta rapidamente conquistando una posizione di sempre maggior rilievo all’interno del panorama nazionale e internazionale. La quantità di opere sottoposte al giudizio dei componenti del comitato di selezione è in crescita esponenziale, segno che, tra coloro che praticano l’arte documentaria, IsReal si sta affermando come palcoscenico ideale e di riferimento. Centinaia di film che testimoniano di una produzione capace di trovare nella ventina di selezionati, tra Concorso e Fuori Concorso, un’efficace sintesi di tendenze e tensioni proprie dell’epoca contemporanea, colta nelle sue incessanti trasformazioni. Durante i cinque giorni del festival, Nuoro e la Sardegna tutta si faranno centro gravitazionale per immaginari, storie e voci diverse, crocevia di sguardi sul Mediterraneo (e non solo) che da questa posizione privilegiata si irradiano altrove. Per raccontare, attraverso il cinema, il mondo complesso e sfaccettato in cui viviamo. In un’epoca di virtualizzazione delle conoscenze e delle relazioni, in cui il proliferare di immagini rischia di produrre un effetto di anestetizzazione e di saturazione anziché di arricchimento, il cinema del reale si fa tramite comunitario, aggregatore di immaginari, rinsalda la nostra relazione con l’altro e getta oltre la barriera edificata dalla paura del diverso uno sguardo capace di smascherare le apparenze e portare a nuova consapevolezza. Un intento ben espresso dall’immagine che abbiamo scelto a rappresentare quest’edizione del festival: lo stormo di gabbiani che, volando a filo d’acqua, ne sfiora la superficie con la speranza di catturare ciò che vi sta sotto”.
“Abbiamo lavorato assiduamente a questa terza edizione” dichiara il direttore artistico di IsReal Alessandro Stellino “nonostante un’edizione di grande successo tenutasi appena sette mesi fa. Abbiamo visionato diverse centinaia di film e il risultato presenta nella Competizione Internazionale una varietà di forme e voci in grado di restituire l’estrema plasmabilità di una forma che nel confronto costante con la mutevolezza del reale si fa arte viva del tempo presente. Mi preme sottolineare come cinque tra le nove opere del Concorso sono firmate da donne, in alcuni casi giovanissime, a cominciare da quella che apre la manifestazione. Non credo si tratti di un caso: in un momento storico in cui la questione femminile è (ri)emersa in tutta la sua rabbiosa problematicità sul fronte cinematografico, è importante sottolineare una volta di più la necessità che il racconto della nostra epoca passi da una polifonia di voci all’insegna dell’inclusione, perché l’univocità della sua rappresentazione non la trasformi in una prigione priva di finestre”.
“Accompagniamo questa terza edizione di IsReal con una punta d’orgoglio spiega – Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission – “consapevoli della qualità delle opere in catalogo, davvero straordinaria, e del fatto che la manifestazione porterà avanti una nuova idea di cinema del reale. Sarà un’esperienza di condivisione metodologica, un innalzamento dell’asticella della qualità dove il bello pervaderà la quotidianità, e proverà a diffondersi nel presente”